Speciale Halloween – storie di fantasmi per subacquei
Io adoro Halloween e la trovo una festa geniale! Affrontare le paure impersonandole e ridendoci su, secondo me, è il miglior modo per esorcizzarle e renderle inoffensive.
Lo so che per la maggior parte dei subacquei la paura più grande è che salti l’immersione…ma so anche che come tutti i personaggi che orbitano intorno al mare il “Subacqueo” adora raccontare storie, per lo più vere ma, diciamocelo, spesso arricchite di particolari per renderle più interessanti, come vuole la migliore tradizione marinaresca. E così ho pensato di fare un giro su internet e vedere quante storie di fantasmi, o meglio, leggende metropolitane a tema subacqueo riuscivo a trovare. La prima ovviamente è stata quella trita e ritrita, e assolutamente poco credibile, del subacqueo risucchiato dal Canadair e ritrovato fra i rami di un albero scampato a un incendio…che noia.
Poi ho trovato altre storie molto più carine di seguito troverete riassunte e raggruppate in due filoni quelle che, secondo me, sono le migliori. Sentitevi liberi di raccontarle prima o dopo una notturna, oppure alle cene della vostra scuola, per spaventare gli ultimi arrivati nel vostro gruppo.
Il subacqueo fantasma
Esistono due versioni di questa storia. Nella prima i subacquei si trovano in crociera in uno dei tanti paradisi tropicali in cui ogni subacqueo sogna di andare. Di ritorno dalla prima immersione, mentre stanno facendo il logbook insieme, un gruppetto di partecipanti si ritrova a parlare di quello che hanno visto quando, ad un certo punto, uno di loro con l’aria un po’ preoccupata chiede se qualcuno avesse visto il subacqueo con la t-shirt bianca che li aveva seguiti per tutta l’immersione ma, nessuno di loro sembra averlo visto. Per precauzione, ne parlano con l’equipaggio della loro imbarcazione che, dopo essersi assicurati che nessuno dei subacquei abbordo corrispondeva alla descrizione, provano a contattare via radio le altre imbarcazioni per avere notizie del subacqueo che poteva essersi perso e magari essere molto lontano dalla sua barca. Nessuno però sa niente del subacqueo in t-shirt bianca ma, cosa ancora più inquietante, nessuna imbarcazione quel giorno si trovava nella stessa area di immersione…non avendo notizie di dispersi la cosa finisce li e il gruppo continua la crociera spensieratamente senza più pensare all'episodio.
Dopo alcuni giorni, di bellissime e spensierate immersioni in questo paradiso tropicale, è tempo di ritornare in dietro per raggiungere il porto da cui sono partiti. Uno dei siti di immersione dell’ultimo giorno si trova nella zona in cui era stato avvistato il subacqueo con la t shirt bianca, ormai però, nessuno si ricorda dell’episodio.Il resto della crociera è stato così bello da cancellare qualsiasi ombra. Il solito gruppo di subacquei si immerge insieme e, come sempre, tutto è bellissimo: i colori, i pesci che ti girano in torno, i giochi di luce e ombra tra le spaccature delle rocce. Proprio mentre stanno osservando la parete però, in una zona d’ombra, intravedono il subacqueo con la t shirt bianca, questa volta tutti quanti. Istintivamente per vedere meglio di chi si tratta, puntano tutti le torce su di lui ma a quel punto il subacqueo svanisce nel nulla!
Brrrrr non so a voi ma a me fa venire i brividi, soprattutto se ripenso a quante volte (quasi sempre all'estero) ho incontrato subacquei solitari che si aggregavano al mio gruppo, per poi sparire nel nulla ma, normalmente, era pieno di barche e di altri gruppi di subacquei ben visibili!
C’è una versione leggermente differente di questa storia che riguarda un subacqueo con una bombola rosa e un blue hole ma il succo è lo stesso. Rassicurante conferma che si tratta di una leggenda metropolitana 🙂
Nella versione numero due cambia un po’ l’ambientazione. Non siamo più in un bellissimo e soleggiato mare tropicale ma, in un mare più freddo ed è notte fonda…Un gruppetto di 4 amici subacquei esperti si ritrova per un’immersione notturna a tarda notte, dopo mezzanotte per essere più precisi. L’acqua è molto fredda ma loro sono vestiti adeguatamente con mute stagne, guanti e cappucci. Dopo aver girovagato un po’ godendosi la meravigliosa fauna notturna del sito d’immersione, decidono, come ogni volta, di mettersi in cerchio sul fondo e di spegnere tutti per un po’ le torce, per poter ammirare lo spettacolo della bioluminescenza.
Al segnale convenuto tutti spengono le luci. Inizialmente non vedono niente, ma non appena i loro occhi si adattano alla scarsa luce, si accorgono di un quinto subacqueo che si trova in cerchio con loro! Rimangono tutti immobilizzati per la sorpresa. Il quinto subacqueo è senza torcia, cappuccio, guanti e calzari ed indossa una muta umida, nonostante la temperatura bassissima dell’acqua, per finire come se non bastasse, è anche senza pinne. Dopo qualche secondo di sguardi il subacqueo misterioso sorride e se ne va nuotando a rana lasciando i 4 amici terrorizzati….
Che dire...le notturne sono bellissime ma a chi non ha mai avuto l’impressione che nel buio si nasconda qualcosa? 😉
Il relitto infestato
Se per i racconti di fantasmi all'asciutto l’ambientazione naturale è la casa abbandonata, il suo corrispondente subacqueo sono senza dubbio i relitti.
Due sono le storie che mi hanno colpito di più: la prima, che avevo già sentito raccontata da subacquei che frequentano il diving, sul relitto del Dunraven situato in Mar Rosso.SI tratta di un vapore affondato nel 1800 dopo aver urtato il reef. Meno conosciuto del Thistlegorm che pure ha la sua aria da casa infestata con tutto il carico ancora nelle stive. L’altra storia riguarda Turk Bay in Micronesia, teatro di quella che chiamano la Pearl Harbor giapponese. In questa baia strategica durante la seconda Guerra Mondiale, sono state affondate decine di navi da guerra con tutto il loro carico di armi, rifornimenti e vite umane.
Anche se gli affondamenti sono per cause molto diverse e appartengono a periodi storici e luoghi diversi, questi due siti di immersione sono accomunati da un particolare che fa venire i brividi. Molti subacquei, che si sono immersi nelle acque in cui giacciono indisturbati questi relitti, infatti, giurano di aver sentito il rumore dei loro motori come se fossero ancora in funzione dopo tutti questi anni sott'acqua. Certo sicuramente c’è una spiegazione logica per questi rumori ma…sfortunatamente nessuno l’ha ancora trovata. Inoltre una parte dei subacquei riporta di aver udito anche..... voci umane.
Quindi la prossima volta che vi trovate a fare immersioni in un relitto, provate a tendere l'orecchio chissà, potreste sentire anche voi il rumore di motori fantasma e le spettrali voci dell'equipaggio ancora impegnati nelle manovre...per l'eternitaaaaaaaaaaa.
Bhu!
La mia "vera" esperienza con un relitto infestato
All'inizio della mia carriera come guida subacquea, ho avuto la fortuna di collaborare con un diving center di San Vincenzo, paese da cui provengo. Li le immersioni sono un po’ particolari, quasi esclusivamente relitti e principalmente risalenti alle due Grandi Guerre. Tutti questi relitti giacciono su un fondo fangoso e hanno, ognuno, una caratteristica particolare che li rende speciali. Uno però mi è rimasto particolarmente impresso, ed è il “Seal”. Fra le altre guide del posto girava la voce che fosse l’unico infestato da un fantasma.
Detto così sembra niente, ma immergersi intorno a 40 m con una visibilità di 40 cm (quando andava bene) su un relitto che tutti dicevano infestato, anche armati di tutto lo scetticismo possibile, mi faceva sempre venire una discreta strizza. Il culmine (della strizza) è stato un giorno in cui, stranamente c’era più visibilità del solito e si distingueva nel chiarore diffuso quasi tutto il profilo del relitto come fosse un’ombra nebbiosa. Stavo guidando l’immersione tranquillamente, quando noto un particolare che non avevo mai visto prima…sembrava una manica a vento, però questo relitto è una motozattera e per di più capovolta! Proprio mentre stavo pensando che era impossibile, la manica a vento si è ritirata dentro il relitto! Si lo so ovviamente era uno di quei gronghi giganteschi che normalmente prediligono i relitti come casa, ma in quel momento, per un secondo, ho creduto veramente di aver visto il famigerato fantasma del “Seal”! Adesso ci rido ma non sono mai stata così contenta in vita mia di finire un’immersione come quella volta;)))
Ho trovato molte altre storie di fantasmi a tema subacqueo ma tutte, agli occhi di un vero subacqueo, meno credibili di queste. Se voi ne conoscete altre condividetele con noi nei commenti di Facebook al post dell’articolo, sarà divertente vedere quale è la più spaventosa!
Mi raccomando, per raccontare queste storie fondamentale è l’atmosfera e una torcia che vi illumini il viso dal basso verso l’alto ma, mi raccomando, che sia subacquea!
Terrificante Halloween a tutti!